L'emanazione
- Policardia Teatro
- 20 apr 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Andrea Tassinari. Attore e formatore della Policardia Teatro
Ho sempre trovato incredibile come la presenza di Andrea Moretti, nostro maestro da quando eravamo bambini, modifichi il nostro modo di stare in contatto con la creatività. Se lui guida quell'incontro porta qualcosa di molto diverso da un semplice contenuto, non ha bisogno di trovare il modo di spiegare una determinata esperienza; la propone e tutti noi attori ci andiamo con uno stato d’animo pronto a servire la creazione comune.
Ogni Maestro porta un'emanazione diversa ed unica e quando entrano nello spazio adibito per il lavoro, il clima cambia e senza troppe parole si è pronti a servire la scena.
La descriverei come un “certo modo di essere presenti”, una qualità unica che ogni Maestro porta semplicemente con la sua presenza.
Questo è un aspetto comune a molti dei Maestri alla Policardia, i quali più che nozioni e tecniche, continuano da sempre a portarci una qualità che è personale e unica, qualcosa che rende “speciali” le proprie vite.
Un’emanazione di positività porterà negli allievi positività, così come se necessaria potrà modificare il clima generale dell’approccio al lavoro e magari anche portare negatività, rabbia, frustrazione ecc. …
Ma l’emanazione è visibile (e trasmissibile) soltanto con un intenso lavoro su sé stessi in qualità di attori e formatori. Come rispose Bruce Myers alla domanda sul perché facesse teatro: per diventare un essere umano migliore.
La trasmissione di esperienze - come accade in Valar nelle scuole elementari e medie, o durante più lunghi e faticosi workshop con attori professionisti - è data non solo dalla forza dell’esperienza in sé, ma soprattutto in “come essa viene presentata”.
Vediamo spesso in questi anni che nelle scuole si è ancora attaccati soltanto all'affannosa ricerca di trasmissione di contenuti, spesso privi di qualsiasi attenzione al “come essi vengono portati”.
Ormai gli studi neuroscientifici degli ultimi tempi sembrano confermare la connessione che avviene fra gli esseri umani attraverso uno scambio che è prima di tutto empatico; sul quale imperniare poi qualsiasi contenuto, così come avviene in natura nel processo di apprendimento legato alla crescita di ogni essere umano fin dai primi mesi di vita.
Con i nostri allievi nei vari corsi della Policardia, o ancor più spesso durante il lavoro nelle scuole, l’effetto dell’emanazione è visibile e da esso molte volte dipende la riuscita delle esperienze proposte.
O meglio, come ho già scritto, da esso dipenderà se l’esperienza riuscirà ad arrivare oppure no: è un po’ come un messaggio che per arrivare a tutti potrà servirsi soltanto di un unico canale di comunicazione, oppure riconoscere che i modi per farlo arrivare sono molti e la maggior parte di essi non passano dall'intelletto e dalla decodificazione di un certo tipo di linguaggio usato.
A questo si legherà anche il modo degli allievi di essere presenti in quel momento, se rimarranno connessi al lavoro oppure se la loro attenzione e predisposizione sarà occupata da altro.
Si scopre allora che uno sguardo può essere molto più significativo e colpire più a fondo di qualsiasi parola, e soltanto con uno di essi potrò portare all'attenzione di un allievo un particolare aspetto dell’esperienza sulla quale staremo lavorando.
Così come sappiamo che per fare teatro serve l’unione di mente, cuore e corpo: non possiamo far sì che questo rimanga un semplice concetto astratto o una bella frase. Dobbiamo mettere al servizio dell’apprendimento queste tre parti di noi stessi anche durante la spiegazione di esperienze che, altrimenti, rimarrebbero soltanto su uno (o su alcuno) dei tre livelli sopracitati.
Quando l’apprendimento potrà essere condiviso in questo modo si apriranno tante diverse possibilità di un passo ulteriore, in noi e negli allievi.
Una delle conseguenze successive a un tratto diventerà la bellezza di poter condividere e tramandare non più soltanto dei concetti o delle esperienze grazie ad una determinata emanazione, bensì poter trasmettere l’emanazione stessa.
Un rispecchiamento che andrà ad impregnarsi negli allievi che saranno pronti ad accoglierla e a poterla conservare nella propria vita.
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